NETTARE DEI SANTI

LA NOSTRA STORIA

La storia vitivinicola della famiglia Riccardi risale alla fine del 1800, quando le uve coltivate nei vigneti di proprietà venivano vinificate nella vecchia tinaia dell’oratorio di San Rocco a San Colombano.
A quei tempi, il vino ottenuto veniva utilizzato per uso proprio o barattato con altri beni di consumo.

Alla fine degli anni 40 Franco Riccardi, dopo aver lasciato l’attività sportiva che lo aveva portato alla gloria olimpica con ben 4 ori nelle gare di spada, decise di trasformare quella che fino ad allora era stata una passione di famiglia in un’attività imprenditoriale, dando nuova immagine al prodotto ottenuto, imbottigliandolo e facendolo conoscere
sulle tavole dei milanesi.
Successivamente egli inventò anche il nome e il marchio che tuttora identifica l’azienda ispirandosi ai versi di una poesia di Francesco Redi che così recita:

Io sono il vino che dall'ameno colle del vecchio Mombrione ebbe i natali. Con l'oro del sol ch'entro mi bolle dei sogni in dolci voli, allargo l'ali. Mi esaltano i poeti nei lor canti definendomi Nettare dei Santi.

Si arrivò così agli inizi degli anni 50, quando vennero stampate le prime etichette del “Nettare dei santi”, un vino rosso semplice e beverino che rispecchiava la tipicità del territorio. I Colli di San Colombano, carichi di storia e di tradizione, avevano bisogno di produttori che, presane coscienza, rendessero loro nobiltà e importanza, portando sulle tavole, soprattutto dei Milanesi e dei lodigiani, dei vini dall’esuberante freschezza e fragranza e dal profumo intenso.

Alla fine degli anni 60, dopo la scomparsa del padre, il figlio Enrico rilevò l’attività di famiglia e creò due importanti vini che tuttora simboleggiano l’azienda: la verdea la Tonsa e il Roverone.

Nel 1980 Enrico Riccardi trasferì la cantina dal centro del paese alla cima della collina fra i vigneti di proprietà, diventando una delle più affascinanti realtà vitivinicole di San Colombano e insieme alla moglie Giovanna diede grande impulso all’attività investendo tutte le energie nella cura dei vigneti e nella ricercatezza dell’immagine.

Oggi il figlio Gianenrico, con la stessa passione e dinamicità imprenditoriale, dà continuità alla storia vitivinicola di famiglia realizzando nei vigneti, prima ancora che nelle botti, prodotti di qualità, nell’assoluto rispetto dell’ambiente e con lo sguardo sempre rivolto alla qualità e all’innovazione.

La storia vitivinicola della famiglia Riccardi risale alla fine del 1800, quando le uve coltivate nei vigneti di proprietà venivano vinificate nella vecchia tinaia dell’oratorio di San Rocco a San Colombano.
A quei tempi, il vino ottenuto veniva utilizzato per uso proprio o barattato con altri beni di consumo.

Alla fine degli anni 40 Franco Riccardi, dopo aver lasciato l’attività sportiva che lo aveva portato alla gloria olimpica con ben 4 ori nelle gare di spada, decise di trasformare quella che fino ad allora era stata una passione di famiglia in un’attività imprenditoriale, dando nuova immagine al prodotto ottenuto, imbottigliandolo e facendolo conoscere
sulle tavole dei milanesi.
Successivamente egli inventò anche il nome e il marchio che tuttora identifica l’azienda ispirandosi ai versi di una poesia di Francesco Redi che così recita:

Io sono il vino che dall'ameno colle del vecchio Mombrione ebbe i natali. Con l'oro del sol ch'entro mi bolle dei sogni in dolci voli, allargo l'ali. Mi esaltano i poeti nei lor canti definendomi Nettare dei Santi.

Si arrivò così agli inizi degli anni 50, quando vennero stampate le prime etichette del “Nettare dei santi”, un vino rosso semplice e beverino che rispecchiava la tipicità del territorio. I Colli di San Colombano, carichi di storia e di tradizione, avevano bisogno di produttori che, presane coscienza, rendessero loro nobiltà e importanza, portando sulle tavole, soprattutto dei Milanesi e dei lodigiani, dei vini dall’esuberante freschezza e fragranza e dal profumo intenso.

Alla fine degli anni 60, dopo la scomparsa del padre, il figlio Enrico rilevò l’attività di famiglia e creò due importanti vini che tuttora simboleggiano l’azienda: la verdea la Tonsa e il Roverone.

Nel 1980 Enrico Riccardi trasferì la cantina dal centro del paese alla cima della collina fra i vigneti di proprietà, diventando una delle più affascinanti realtà vitivinicole di San Colombano e insieme alla moglie Giovanna diede grande impulso all’attività investendo tutte le energie nella cura dei vigneti e nella ricercatezza dell’immagine.

Oggi il figlio Gianenrico, con la stessa passione e dinamicità imprenditoriale, dà continuità alla storia vitivinicola di famiglia realizzando nei vigneti, prima ancora che nelle botti, prodotti di qualità, nell’assoluto rispetto dell’ambiente e con lo sguardo sempre rivolto alla qualità e all’innovazione.

"Il vino di qualità nasce in vigna"

Con questa filosofia sono stati impiantati e vengono gestiti i 30 ettari a vigneto dell’azienda, conoscendo il terreno, il microclima e l’esigenza dei nostri vitigni.

Sistema di allevamento poco espanso, “il guyot”, alta densità, 4-5 mila viti ettaro, pratiche agronomiche con poca concimazione e inerbimento, lotta alle malattie con interventi mirati, tutto per portare in cantina uve sane e ben mature sapientemente scelte con una raccolta a mano.

La lavorazione delle nostre uve nasce da una attenta selezione in vigna, da una conoscenza dei nostri vitigni, da una trasformazione con regole semplici basate sul rispetto e l’esaltazione della materia prima, “la nostra uva”, per arrivare a produrre vini che sappiano esprimere ed esaltare il legame vitigno territorio e che abbiano quella unicità che nasce dalla passione dell’uomo, aiutato da attrezzature e tecnologie che servono a spostare le qualità presenti in acini e mosti di uve al giusto grado di maturazione, nel futuro vino.

“Il freddo” per quanto riguarda la lavorazione delle uve bianche, criomacerazione, fermentazione a temperatura controllata, “mirati rimontaggi” per quanto riguarda la lavorazione delle uve rosse, “assaggi e degustazioni” del nostro staff (enologo, responsabile del controllo qualità e cantiniere) per capire le trasformazioni e l’evoluzione dei nostri vini, sono le pratiche enologiche usate in cantina per ottenere il meglio dalle nostre uve.

"Il vino di qualità nasce in vigna"

Con questa filosofia sono stati impiantati e vengono gestiti i 30 ettari a vigneto dell’azienda, conoscendo il terreno, il microclima e l’esigenza dei nostri vitigni.

Sistema di allevamento poco espanso, “il guyot”, alta densità, 4-5 mila viti ettaro, pratiche agronomiche con poca concimazione e inerbimento, lotta alle malattie con interventi mirati, tutto per portare in cantina uve sane e ben mature sapientemente scelte con una raccolta a mano.

La lavorazione delle nostre uve nasce da una attenta selezione in vigna, da una conoscenza dei nostri vitigni, da una trasformazione con regole semplici basate sul rispetto e l’esaltazione della materia prima, “la nostra uva”, per arrivare a produrre vini che sappiano esprimere ed esaltare il legame vitigno territorio e che abbiano quella unicità che nasce dalla passione dell’uomo, aiutato da attrezzature e tecnologie che servono a spostare le qualità presenti in acini e mosti di uve al giusto grado di maturazione, nel futuro vino.

“Il freddo” per quanto riguarda la lavorazione delle uve bianche, criomacerazione, fermentazione a temperatura controllata, “mirati rimontaggi” per quanto riguarda la lavorazione delle uve rosse, “assaggi e degustazioni” del nostro staff (enologo, responsabile del controllo qualità e cantiniere) per capire le trasformazioni e l’evoluzione dei nostri vini, sono le pratiche enologiche usate in cantina per ottenere il meglio dalle nostre uve.

La collina e il territorio

Questa fedele e mirata descrizione è stata scritta da un poeta immortale, Francesco Petrarca, in una lettera inviata il 21 ottobre 1353 a Guido Arcivescovo di Genova.
Da essa traspaiono caratteristiche visioni che rendono giusta immagine della collina, anche se notevolmente cambiata dal trascorrere del tempo.
I colli di San Colombano appaiono come una protuberanza isolata, nel mezzo della Pianura Padana, a sud della grande Milano, tra la Pianura Lodigiana e la Bassa Pavese; dista infatti circa 40 Km da Milano, una trentina da Pavia e 15 da Lodi.
È da sempre una piccola zona vitivinicola.

Nettare dei Santi storia

Una leggenda popolare, lega l’inizio della viticoltura al passaggio del frate irlandese Colombano e dei suoi seguaci, che nei primi anni del VI secolo, cristianizzarono gli abitanti dei colli e insegnarono loro la coltivazione della vite.
I riferimenti storici parlano di un vino di qualità che nasce dal laborioso rapporto fra la professionalità dell’uomo e la divina vocazionalità del territorio, premiato nel 1984 con il riconoscimento di zona a denominazione d’origine, che prende il nome del Santo Irlandese capostipite di quest’affascinante storia di uomini e territorio, la cui immagine stilizzata è diventata il marchio del vino Dop Colombano”.
Concorrono a produrre questo unico vino Dop della zona le uve rosse legate alla tradizione dei Colli: la Barbera, la Croatina e l’Uva Rara.

Con la vendemmia 1995, i Colli di San Colombano sono anche zona ad Indicazione Geografica Tipica (Igt): “Collina del Milanese”. Con questa indicazione vengono proposti e valorizzati soprattutto i vini monovitigni: la tipica Verdea, il Riesling, la Malvasia, il Pinot nero, lo Chardonnay; vini fermi, frizzanti, giovani, freschi e fruttati ma anche piccole partite invecchiate in botte o piccoli carati, degli ottimi spumante, charmat e metodo classico, vini tipici, caratteristici che meritano di essere conosciuti e degustati e che contengono i sapori ed i valori di un piccolo territorio collinare.
Un clima particolare, giustamente piovoso in primavera, caldo e asciutto in estate e nel periodo importante per la maturazione e l’affinamento delle uve, abbinato ad un terreno molto adatto alla coltivazione della vite, per la sua composizione e giacitura con dolci saliscendi, mirate scelte fra vitigni e portainnesti che meglio si adattano e si esprimono nei vari poderi dell’azienda dislocati soprattutto nella parte con esposizione a sud della collina, permettono di produrre uve sane e ben mature, uno spettacolo della natura al momento della raccolta, dalle quali non si possono che ottenere dei vini importanti per ogni momento della giornata, che incontrano il gusto e l’apettativa di molti appassionati del buon bere.