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NETTARE DEI SANTI
Domm
L’ importanza e la storia di un’etichetta
L’ etichetta di una bottiglia di vino è la carta d’identità della bottiglia. Non solo fornisce una serie d’informazioni importanti sul vino che devono essere chiare e verificabili ma l’immagine e le finiture di stampa sono in grado di creare emozioni positive nei confronti di una bottiglia e del suo contenuto, di volgere le scelte di acquisto verso un vino piuttosto che un altro.
Questo lo sa bene la Cantina Nettare dei Santi dove la scelta delle etichette sono frutto di uno studio e di un percorso ragionato e fortemente voluto proprio per poter esaltare e riconoscere l’identità e la qualità di quel vino.
Domm: le bollicine di Milano dal 1985
Una tra tutte e forse quella più importante in termini di storia e riconoscimenti è l’etichetta dello Spumante Metodo Classico Millesimato. Esattamente nella primavera del 1981, da Enrico Riccardi, iniziò l’elaborazione di una piccola partita (2.000 bottiglie) con il metodo classico o meglio conosciuto allora con la denominazione di “champenoise”. Si trattava di Chardonnay e Pinot Nero, le prime 2000 bottiglie di “Riccardi Brut” Spumante Metodo Champenoise dell’Azienda Nettare dei Santi.
Ovviamente la produzione come i tempi d’invecchiamento (24/36 mesi) della base spumante andò sempre crescendo nel corso degli anni ma, cresceva anche la qualità e la richiesta di questo Spumante.

Il legame della famiglia Riccardi con Milano
La Collina di S. Colombano è l’unico territorio producente vino nella provincia di Milano e la Cantina come anche la famiglia Riccardi era ed è molto legata alla “Grande Milano” tanto da pensare, studiare e realizzare un’etichetta con stilizzato il Duomo di Milano, una controetichetta con una poesia in dialetto milanese, denominandolo il suo Metodo Classico dalla lunga maturazione, “Domm” e nell’ autunno del 1989 sboccò le prime 3.000 bottiglie vendemmia 1985.
Da ona collina bella e piscinina la sola provincia de Milan con l’uga giusta da champagne, nass el re de la cantina fioeull de Bacco e S. Colomban; lassal a marudà per on quai an nel diventa bon el se raffina lassa el segn come el vin del gran Milan.
Sempre grazie al forte legame con la Grande Milano, con la sboccatura della vendemmia del 1996, sull’etichetta dello Spumante venne riportata un’immagine di un quadro del pittore Viola che in forma stilizzata rappresentava il Duomo di Milano. Pittore Milanese e cliente della Cantina è a lui che si deve la prima etichetta del Domm. Il tutto nasce da un caso o forse dall’amore nei confronti di una città, quel capoluogo di provincia che proprio in quegli anni inizia la sua scalata e importanza come città innovativa in tutti i sensi. Nasce con l’idea di Enrico Riccardi nel vedere i quadri realizzati dal pittore di riportare in etichetta un suo dipinto e che molto carinamente il pittore Viola concede alla Cantina di poter valorizzare e rappresentare le bollicine della Grande Milano. Un legame che durerà per anni e dove, ancora oggi, in Cantina è esposto uno dei quadri del pittore.
Una curiosità che sottolinea l’ importanza, il lavoro e la qualità della bollicina realizzata da Enrico Riccardi, è la bottiglia che per anni e ancora oggi è contenitore indiscusso delle premiate bollicine della Cantina Nettare dei Santi. Una piccola storia che risale tra gli anni ’77 e ’78 dove in fase di assaggio di quel vino bianco e frizzante, la Vetreria di Pergine a Trento, realizza per la Cantina, la prima bottiglia dedicata alla bollicina.
Tra modernità e tradizione
Sarà in seguito, nel 2010, Gianenrico Riccardi, subentrato al padre Enrico, decidere di modernizzare l’immagine dell’etichetta, mantenendo sempre la rappresentazione del Duomo, che diventa un importante riferimento per la Cantina e riconoscimento unico del valore e della qualità assoluta della bottiglia di Spumante Metodo Classico Millesimato Domm. Dalla vendemmia del 1985 continua così la selezione delle uve per preparare la base spumante per il Domm, diventato “fiore all’occhiello” della Cantina.

Oggi lo spumante millesimato Domm lo si trova anche nella versione rosato “Domm Rosé” e una più limitata produzione di “Domm Pas Dosè”. Il packaging del vino è uno dei settori più interessanti, soprattutto oggi e richiede sforzi creativi e tecnici, storia e cultura, concentrare design, informazioni, gusto e appeal in pochi centimetri quadrati di carta, senza restare banali, non è impresa facile. Questo lo aveva già capito molto bene Enrico Riccardi e come lui anche il figlio Gianenrico, sa molto bene che l’etichetta di un vino ne diventa un mezzo di comunicazione del vino stesso.
Ci sono vini come bottiglie che diventano parte integrante della storia e dell’identità della Cantina, di colui che lo produce e soprattutto del Cliente che la cerca, riconosce e apprezza.
Il Domm con il simbolo più importante della città di Milano, il Duomo, ne è l’esempio più importante. Dalla “Grande Milano”, al pittore Viola, all’immagine semplice, pulita ma fortemente riconoscibile, lo Spumante Metodo Classico Millesimato Domm, ne incarna l’amore, la passione, la ricerca, lo studio e la storia di una Cantina e della città che gli è sempre stata amica, Milano.
Nessun’altra immagine o simbolo potranno mai offuscare le bollicine di Milano dal 1985.
La Cantina Nettare dei Santi con il suo “Domm” e il Duomo stilizzato, Milano con il suo Duomo e la sua Madonnina. Una storia infinita di autenticità, quella di Enrico Riccardi per la Cantina Nettare dei Santi e trasmessa con passione e devozione al figlio Gianenrico, la storia che continua.